La tragedia di Superga: la fine del Grande Torino

Oggi ricorre l’anniversario della strage di Superga, che, per un destino beffardo e con un’immane tragedia, decretò la fine del Grande Torino.

4 Maggio 1949, alle ore 17.03 l’aereo trimotore “Fiat G.212”, con a bordo la squadra del Torino, i dirigenti, gli allenatori, alcuni giornalisti e l’equipaggio di bordo, si schianta contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga, sulla collina torinese facendo trentuno vittime. Nessun superstite. Sarà accertata la responsabilità del comandante, colonnello Meroni.

Il Grande Torino era così soprannominatoperché dal 1942 al 1949 vince 5 scudetti ed è riconosciuta come una delle formazioni più forti del mondo. I suoi giocatori sono la colonna portante anche della nazionale italiana.

L’aspra condanna alla stupidità umana

Nel giorno dell’anniversario di questa grande tragedia sportiva, putroppo dobbiamo registrare un fatto sgradito, increscioso, deprecabile. Nella giornata di ieri alcune scritte ingiuriose sono comparse sui muri, lungo la strada che porta alla Basilica di Superga.

In un momento storico diverso azioni come queste andrebbero passate sotto silenzio, per non esaltare il bisogno di protagonismo di un gruppo di imbecilli (passateci il termine). Ma i tempi sono quel che sono ed è quindi doveroso stigmatizzare certi comportamenti. D’altronde tutto il mondo sportivo, ieri ed oggi, si unisce nel ricordo di quello schianto di sessantotto anni fa, per celebrare la memoria degli “Invincibili” e delle 31 vittime di Superga e dei loro familiari. Sono questi i valori fondanti dello sport: agonismo, sportività, lealtà, solidarietà, sacrificio. Chi oggi celebra il ricordo del Grande Torino celebra questi valori, nei quali Sportur Travel si è sempre riconosciuta.

Fonti: La Stampa, Il Grande Torino.